Il sismabonus e la messa in sicurezza statica
Il sismabonus e la messa in sicurezza statica
Cos’è e di cosa tratta il Sismabonus?
Il sismabonus è un’agevolazione fiscale che consente di detrarre le spese di messa in sicurezza statica degli immobili. Scopri tutti i dettagli.
Il sismabonus è un’agevolazione fiscale prevista a livello nazionale che consente a privati e società di detrarre dall’Irpef o dall’Ires, in 5 quote ripartite in 5 anni, una parte delle spese sostenute per interventi di messa in sicurezza statica delle abitazioni e degli immobili a destinazione produttiva situati nelle zone sismiche 1, 2, 3.
La classificazione sismica inquadra la zona 1 come a rischio alto, in cui possono verificarsi forti terremoti, la zona 2 come a rischio medio, in cui possono verificarsi terremoti di moderata entità e la zona 3 come a basso rischio.
La messa in sicurezza sismica di un edificio può essere realizzata attraverso una molteplicità di interventi che possono comportare un diverso grado di invasività sull’immobile.
Sismabonus e progettazione iniziale
La tipologia dell’intervento da realizzare non può essere determinata a priori, ma solo dopo un’accurata progettazione che tenga in considerazione sia lo stato dell’edificio sia gli obiettivi che si desidera raggiungere.
E’ perciò necessario verificare preventivamente e attraverso professionisti qualificati le condizioni di partenza dell’immobile per poter eseguire una corretta analisi e progettazione d’intervento.
Gli interventi realizzabili per il sismabonus
Entrando più nel dettaglio, qui di seguito una lista, esemplificativa e non esaustiva, dei possibili interventi:
- rinforzo dei maschi murari attraverso l’utilizzo di reticoli cementati o in fibra di vetro e carbonio;
- consolidamento, per edifici in cemento armato, della struttura portante del fabbricato mediante fasciatura di travi e pilastri con materiali come la fibra di vetro e carbonio;
- aumento della capacità portante della struttura tramite interventi in fondazione;
- installazione di isolatori sismici tra le fondazioni e le strutture in elevazione per dissipare l’energia prodotta dalla struttura durante un sisma, diminuendo le sollecitazioni dell’intero fabbricato.